La creatina è un composto intermedio del metabolismo energetico che poi si sintetizza nel fegato a partire da arginina, metionina e glicina, viene utilizzato nei muscoli per rigenerare ATP. Questo avviene durante i primi secondi della contrazione muscolare. Quando, invece, si assume la creatina di origine animale, si ha la sua fosforilazione sull’azoto non glicinico a fosfocreatina. Cioè non si va a cercare il prodotto di degradazione nelle urine e nel sangue, dunque si tratta di creatinina, come indice di funzionalità renale. Inoltre, è stata utilizzata nelle terapie mediche, ed è anche un integratore utilizzato dagli sportivi soprattutto in discipline anaerobiche quali culturismo, sollevamento pesi e simili.
Creatina fosfato
La creatina fosfato o fosfocreatina è quella tipologia che svolge un ruolo fondamentale nel meccanismo energetico per la contrazione muscolare. Nel miocardio e nel muscolo scheletrico, la creatina fosfato va a svolgere la funzione di riserva di energia chimica. Inoltre, la fosfocreatina viene utilizzata per risintetizzare l’ATP, la cui idrolisi va a fornire energia di pronto impiego nel processo di contrazione muscolare. In più, si deve dire che le ricerche effettuate hanno evidenziato come il ruolo della fosfocreatina e le sue possibili capacità protettive siano efficaci sul miocardio. In tale tessuto una componente chiave nello sviluppo e nella progressione del danno cellulare viene rappresentata dall’inadeguato rifornimento energetico.
Questo è una conseguenza del rallentamento del metabolismo ossidativo. Dove la carenza di adeguati livelli di creatina fosfato va ad assumere rilievo negli aspetti clinici, compromettendo forza contrattile e capacità di ripresa funzionale del cuore. Inoltre, la creatina fosfato viene utilizzata attraverso una somministrazione endovenosa in cardiochirurgia e in caso di ischemia del miocardio. La creatina fosfato, inoltre, non puo essere assorbita a livello gastrico e dunque rimane attiva solo se assunta per endovena. Dopo la somministrazione orale, tale sostanza si scompone in creatina e fosforo organico, diventando uguale alla monoidrato.
Creatina citrato
Invece, parlando della creatina citrato, essa si ottiene attraverso la salificazione con acido citrico. L’acido citrico lo si trova negli agrumi ed ha effetti tamponanti sul pH gastrico, quindi serve a garantire una migliore stabilità della creatina. Inoltre, tale forma di creatina è solubile in acqua, molto più della monoidrato. Questa solubilità è la ragione per cui ha avuto molta popolarità. Infatti, grazie alla sua elevata solubilità si possono evitare i problemi digestivi che le persone più sensibili avvertono usando la creatina. Ma si deve dire che nella forma citrato la creatina è il 40% meno di quello che si trova nella monoidrato.
Integrazione nello sport
Si è visto come la creatina citrato venga utilizzata in diversi studi e mostra proprietà simili alla monoidrato. Ma, dato che non esistono degli studi comparativi sugli effetti delle due formulazioni, non è possibile stilare la classifica sulle diverse forme. Come si è detto poco sopra, la creatina citrato è sicuramente la formulazione di creatina più indicata per chi, usando la monoidrato, avverte disturbi digestivi.
Dosaggio
Per quanto riguarda il dosaggio, si dovranno assumere 30-40 gr al giorno di carico suddivisi in 4 o 5 somministrazioni per almeno 5 o 7 giorni. Dopodiché dovrà essere seguito un ciclo di 6-10 gr al giorno per almeno 5 o 8 settimane. Va ricordato che la creatina in forma citrato è solamente un 40% del peso complessivo della sostanza, ecco perché necessita di dosaggi più alti della monoidrato. Per poter migliorare gli effetti possiamo assumerla insieme a glucosio od altro zucchero ad alto indice glicemico.
In conclusione
Sicuramente la creatina fosfato risulta essere molto utile anche a livello mentale e per il benessere rilegato al cervello, quindi non solo per il fisico. Mentre la creatina citrato è molto utile per la sua solubilità, anche se presenta una minor percentuale di creatina, quindi il dosaggio dovrà essere maggiore.